Neurochirurgo

Dr. Caputi

La bussola del chirurgo, cos’è e a che serve

Il neuronavigatore è nato dall’idea che qualunque punto può essere “proiettato” al di fuori della sua localizzazione reale con principi geometrici e quindi reso “palese”. Per essere chiari, un tumore o lesione nascosta nella profondità del cranio può essere “proiettata” sulla superficie del cuoio capelluto. Non solo: da questa immagine si può tracciare la strada verso la profondità raggiungendo il punto desiderato in modo “certo”.

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La ricostruzione con il neuronavgatore di una lesione cerebrale profonda, proiettandola sulla superficie cranica, in modo da poter visualizzare e scegliere la via di approccio più conveniente

Se poi questo processo viene fatto con l’ausilio di un computer, si può seguirne in tempo reale l’asportazione su di un monitor, guardando il lavoro fatto e da fare, da angolazioni diverse ed impensate, senza frugare nel tessuto cerebrale e senza muovere il paziente.

Le strutture nobili ed “intoccabili” possono essere viste in anticipo modificando la strategia di approccio chirurgico. In corso di intervento, se ne visualizza la prossimità rispetto agli strumenti dell’operatore guidandone i movimenti.

Tutto questo è il neuronavigatore. esso aggiunge certezza al lavoro del chirurgo e rappresenta una prova documentale del lavoro in progresso. Il paziente stesso nella fase di programmazione dell’intervento, può seguirne col chirurgo la varie fasi e discuterne le prospettive. Resta il fatto che l’esperienza del chirurgo e l’affidabilità della struttura in cui opera rappresenta la vera garanzia per il paziente.

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