Cos’è
La rizolisi glicerolica è il più semplice degli interventi percutanei nel trattamento della nevralgia del trigemino, qualsiasi ne sia l’origine. Consiste nel deposito di poche gocce di glicerolo nel ganglio di Gasser. Queste bloccano le fibre “sottili” connesse alla sensibilità dolorifica e con ciò bloccano il dolore del trigemino.
Come si esegue
Come tutti gli altri interventi percutanei (radiofrequenza, alcolizzazione – questa poco usata, compressio0ne con palloncino) mira al ganglio di Gasser, nel cranio, da cui nascono i tre rami del trigemino. Esso viene raggiunto penetrando nel cranio attraverso il forame ovale, con metodica stereotassica con la guida della fluoroscopia o radioscopia. Viene praticata in sala operatoria, con tutte le precauzioni del caso e con l’assistenza di un anestesista. L’anestesista si assicurerà che il paziente sia stabile, viene controllata l’attività cardiaca, la pressione arteriosa, la saturazione del sangue, in modo che l’intervento si svolga in tutta sicurezza ed il paziente non soffra durante l’intervento. Egli viene addormentato solo per qualche minuto, ma non intubato.
Ci sono pericoli?
Può essere praticata a qualsiasi età (il paziente più anziano aveva 93 anni!) ed il paziente viene rilasciato in giornata. Le complicanze sono molto rare ed è perciò l’intervento più indicato nelle persone molto anziane e fragili. Infatti è uno degli interventi più sicuri praticati in ambito neurochirurgico. Come per tutti gli interventi, al momento della chirurgia, il paziente non deve essere scoagulato per l’uso di anticoagulanti (che perciò vanno sospesi prima) o di antiaggreganti, anche questi da sospendere almeno cinque giorni prima.
Che succede dopo
Il paziente può mangiare dopo l’intervento e va a casa poche ore dopo. Le medicine che assumeva per il controllo del dolore (Tegretol o altre) vanno ridotte gradualmente nel corso di alcuni giorni fino a sospenderle del tutto.
Quanto dura il beneficio dell’intervento
Nei casi più fortunati può durare molti anni, anche 10 o più, nei casi meno fortunati bisogna ripetere l’intervento nel giro di qualche mese. Il controllo statistico effettuato su molti pazienti dice che dopo 5 anni circa il 60% sta ancora bene, ossia di 100 pazienti operati, circa 60 stanno ancora bene e non richiedono cure per il dolore.