Neurochirurgo

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Dr. Caputi

Dolore Lombare Cronico

Chi ne soffre

Il paziente, più che la comunità scientifica, si chiede a cosa sia dovuto al dolore lombare. I luoghi comuni attribuiscono la colpa alla cattiva postura, alla vita sedentaria, o al contrario al lavoro fisico ed all’eccesso di carico sulle ultime vertebre lombari. Il lavoro di ufficio ed lavoro fisico con mobilizzazione di carichi rappresentano i due estremi. In mezzo stanno tutte quelle persone che fanno una vita sedentaria , con scarsa massa muscolare, peggio se sovrappeso.

Una signora al computer. L’immobilità causata dai lavori professionali moderni, spesso davanti ad un computer, genera immobilità con ischemia e sofferenza trofica (mantenimento delle condizioni di salute) dei muscoli profondi paravertebrali, delle ossa, delle articolazioni, delle cartilagini e dei legamenti. Anche la produzione normale di acido ialuronico ne risulta ridotta.

La causa del dolore lombare

Ma che succede realmente e perché condizioni così diverse portano ad uno stesso tipo di sofferenza? Le evidenze scientifiche si concentrano intorno al funzionamento della parte bassa della colonna vertebrale, la colonna lombo sacrale. Visto che a questo punto spostiamo il discorso sulle evidenze scientifiche chiamiamo le cose con il loro nome. La colonna vertebrale lombo sacrale è composta di cinque vertebre e dal sacro.

I livelli più sottoposti ad usura sono L3-L4 ed L4-L5 perché più mobili. In questo caso si altera il disco, che perde il suo contenuto idrico, le faccette articolari si deformano, i legamenti diventano ipertrofici ed i muscoli si indeboliscono. È difficile dire dove comincino le alterazioni patologiche.

La funzionalità del disco è certamente fondamentale. Con la sua viscosità ammortizza e redistribuisce i carichi mentre la colonna si muove. L’elemento fondamentale è costituito dai protidoglicani (la parte ovale bianca visibile alla RM in T2), che alterandosi perdono il loro contenuto idrico e la loro viscosità. In conseguenza il disco diventa un ammortizzatore meno efficiente e si abbassa, costringendo le faccette articolari a scivolare una sull’altra. Le superficie articolari delle faccette che normalmente scorrono l’una sull’altra per pochi mm lubrificate dall’acido ialuronico, modificano le loro superfici di contatto. La parte liscia dl contatto tende a sporgere sulla parte ruvida della faccetta articolare contigua. La frizione tra le due parti comporta infiammazione, dolore, riduzione della motilità e deformazione della struttura. I legamenti articolari cercando di adeguarsi a questa nuova situazione si ipertrofizzano.

Alla fine il complesso articolare che riguarda i corpi vertebrali, uniti tra loro dai dischi intervertebrali e dalle faccette articolari funziona male. Il cattivo funzionamento comporta dolore, veicolato dal nervo di Luska, che dirigendosi verso i lombi spiega il dolore ai lati della colonna vertebrale, spiega cioè il dolore lombare.

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