Neurochirurgo

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Dr. Caputi

Fratture craniche

Fratture del neurocranio La frattura può essere lineare, composta o depressa con eventuale estensione alla base. Nella valutazione iniziale bisogna considerare un eventuale danno del parenchima cerebrale o delle strutture vascolari e nervose che incrociano il cranio in vari punti. Frattura cranica lineare Le fratture lineari sono usualmente benigne e non richiedono alcun trattamento. Se attraversano il decorso dell’arteria meningea media o dei seni venosi devono indurre il sospetto di un ematoma epidurale per rottura del vaso. Maggiore cautela si richiede negli adolescenti, in cui l’incidenza di complicazioni emorragiche è maggiore. E’ necessaria un’ osservazione clinica di almeno 24 ore. Frattura cranica depressa Si presuppone l’infossamento di uno dei margini ossei. Ciò si osserva spesso nelle fratture composte, a mosaico. Circa la metà delle fratture depresse sono a sede frontale. Se la parete posteriore del seno frontale è lesionata e vi è liquorrea per contemporanea lacerazione durale è necessario un intervento riparativo precoce per scongiurare contaminazioni settiche cerebrali. e indicazioni al trattamento chirurgico sono : una depressione di almeno 8-10 mm o che sopravanzi la teca interna del contorno cranico deficit neurologico da compressione del parenchima sottostante lacerazione durale con perdita di liquor frattura esposta per lacerazione del sovrastante scalpo

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