Idrocefalo
Si tratta di una patologia congenita o acquisita, e letteralmente significa accumulo di “acqua” (liquor in termini propri) nelle cavità ventricolari. Il liquor si forma nei ventricoli (cavità naturali dell’encefalo), raggiunge attraverso una struttura chiamata acquedotto il IV ventricolo e poi diffonde intorno al cervello e negli spazi sub-aracnoidei spinali dove si riassorbe. L’idrocefalo consegue ad un “blocco” della circolazione liquorale. Esistono forme congenite ed acquisite: Le forme congenite si manifestano alla nascita e comunque nei primi mesi ed anni di vita per malformazioni o emorragie perinatali. Le forme acquisite sono dovute ad un blocco della circolazione liquorale per emorragia, tumore o alterazione dei sistemi di riassorbimento. Quando l’idrocefalo coinvolga tutto il sistema ventricolare (idrocefalo tetra-ventricolare), sia nelle forme congenite che acquisite, il trattamento è concettualmente lo stesso: la diversione del liquor attraverso un tubicino ed una valvola che si apre a “pressione”, quasi sempre nell’addome. Vi sono condizioni in cui l’idrocefalo riguarda solo i ventricoli laterali ed il terzo ventricolo. Si parla in questo caso di idrocefalo tri-ventricolare. in queste forme va considerata la possibilità di una diversione degli spazi sub-aracnoidei superando “il blocco” a livello dell’acquedotto. Ciò si realizza con una fenestrazione del pavimento del terzo ventricolo, effettuabile