Neurochirurgo

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Dr. Caputi

Ependimoma intramidollare e della cauda

L’ependimoma: la mielotomia longitudinale mediana è facilitata dallo sviluppo simmetrico del tumore e dalla disclocazione antero-laterale dei tratti corticospinali. Esso è capsulato e ben dissecabile dal tessuto circostante, spesso con cisti polare rostrale o caudale che ne facilita la asportazione, quando da qui si proceda verso la massa neoplastica. L’asportazione in blocco viene fatta per leggera trazione, tenendo presente che anteriormente la capsula può essere aderente all’arteria midollare anteriore. La rimozione totale comporta guarigione in oltre l’80% dei casi. Una rimozione incompleta è gravata da recidiva quasi certa. Ependimoma cauda Esite una variante mixopapillare dell’ependimoma ed è tipico della cauda equina, spesso si impianta sul filum terminale, dove permangono residui embrionari di cellule ependimali. Secondo la World Health Organization (WHO) viene considerato eprndimoma di grado I, con tendenza alla recidiva locale ed alla metastatizzazione lungo le vie liquorali o alla metastatizzazione extra-assiale. La prognosi è buona anche per resezioni subtotali ed il benefcio della radioterapia è discutibile. Anche in presenza di recidive o metastasi la progressione della malattia è lenta.

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Meningioma spinale

Il meningioma al pari del neurinoma si manifesta con dolore che evolve lentamente. Quasi sempre sintomi differiscono nettamente. Il dolore ha una distribuzione più incostante rispetto al neurinoma, mentre facilmente si associano sintomi motori (piramidali). È possibile evidenziare una paraparesi spastica (gambe rigide e dure) ed un livello sensitivo asimmetrico (da un certo punto la superficie corporea sembra “addormentata”). Il meningioma tende ad occupare una posizione eccentrica nel canale spinale, antero laterale. L’esame radiografico standard della colonna vertebrale talora anche nel caso del meningioma un’erosione ossea. In passato la mielografia rappresentava l’esame principale differenziando nettamente le lesioni intra da quelle extradurali. Negli anni è stata integrata dalla mielo-TC, ma ora l’esame principe è la RM (risonanza magnetica), che mostra la posizione della lesione rispetto al midollo ed agli involucri durali, la sua reale estensione, i rapporti con le radici e gli aspetti del tessuto neoplastico. Trattamento e risultati: considerazioni generali o Il meningioma spinale è usualmente impiantato in posizione antero-laterale. L’approccio posteriore, con ampia laminectomia è adeguato. La manovrabilità del tumore può essere facilitata dalla rimozione parziale o totale del peduncolo. L’impianto durale va rimosso quando possibile, altrimenti, ed è l’evenienza più frequente per l’impianto tipicamente antero-laterale, coagulato accuratamente. Talora

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Neurinoma spinale

Detto anche neurinoma vertebrale o vertebro-midollare Esso si presenta con dolore radicolare, più intenso durante la notte,  spesso “a cintura” sul torace o addome. Le manifestazioni cliniche tendono in genere ad essere lente e progressive. È caratteristica l’ irradiazione dei sintomi verso una parte del corpo (verso un arto o a cintura, solo da un lato). Si tratta soprattutto di dolore, specie del tipo a “scosse elettriche” e talora alterazione della sensibilità. Solo raramente i neurinomi producono disturbi motori. Caratteristiche del tumore Il neurinoma si sviluppa da una radice nervosa, per lo più posteriore, a cui la capsula rimane tenacemente aderente. L’8% interessa il tratto cervicale, l’80% il tratto dorsale. Una quota di questi tumori, il 10%, principalmente a livello cervicale, si estende oltre il forame di coniugazione, ossia oltre la parte ossea vertebrale. In senso cranio caudale, la probabilità di estensione extradurale cala ed al contrario aumentano le probabilità di uno sviluppo puramente intradurale. La spiegazione sta nel fatto che il decorso intradurale delle radici aumenta verso il cono midollare. La resezione deve essere completa, in blocco, con la radice di impianto. Un miglioramento neurologico post-operatorio si osserva nell’80% dei pazienti. Una rimozione incompleta può essere giustificata da una

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Tumori e malattie del midollo spinale

I tumori vertebrali o spinali si distinguono in tumori intramidollari ed extramidollari, ossia possono svilupparsi nel midollo stesso o al di fuori di esso. Sono sempre a stretto contatto con strutture molto sensibili, si manifestano con sintomi irritativi (dolore) o deficitari (alterazione della forza e della sensibilità, anomalie della deambulazione etc). Considerati da un punto di vista “tecnico”, essi rappresentano il 15% dei tumori del sistema nervoso centrale. A seconda dello sviluppo si distinguono in: intramidollare (5%) – nel midollo-, intradurale extramidollare (fuori dal midollo ma all’interno delle meningi), con possibile estensione extradurale (40%), ed extradurale (55%) (all’ interno del canale vertebrale, ma fuori dal rivesimento durale). Il 90% delle forme intradurali sono benigne e potenzialmente asportabili. Nel gruppo dei tumori extradurali sono incluse le metastasi ed i linfomi che non sempre giungono all’osservazione neurochirurgica. Clinicamente bisogna tener conto della discrepanza tra livello lesionale osseo e livello metamerico spinale (il tumore è più in alto di quello che si supporrebbe dai disturbi accusati). Tumori intramidollari Sono molto rari (non più di 100 nelle casistiche maggiori), e prevalgono nell’adulto. Si tratta quasi sempre di ependimomi (45%) ed astrocitomi (35%). L’ependimoma si manifesta di preferenza tra la 3a e la 6a decade

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