Neurochirurgo

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Dr. Caputi

Arto fantasma

Indica la percezione anomala dell’arto mancante o insensibile (uno delle due braccia o gambe). Si tratta di un processo mentale, che non ha nulla a che vedere con la pazzia, per cui il cervello rappresenta l’arto come se esistesse ancora o come se avesse ancora una sua sensibilità. Usualmente viene percepito in modo distorto, ingrandito o rimpicciolito o in posture innaturali. Di per sé non provoca sofferenza, ma la sensazione è più vivida, o appare durante le crisi dolorose.

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Avulsione del plesso brachiale

L’avulsione del plesso brachiale indica uno strappamento delle radici nervose midollari che vanno verso l’arto superiore. Si verifica tipicamente per traumi cervicali da incidente motociclistico. Le radici maggiormente compromesse sono quelle di C5 e C6 (C sta per “cervicale”) con perdita completa o solo limitata della motilità del braccio, avambraccio e mano, a seconda della quantità di fibre compromessa. Il coinvolgimento di C7 e C8 comporta inevitabilmente una paralisi della mano. Il paziente si presenta spesso con l’arto pendulo, insensibile, ma paradossalmente dolente. Il dolore è uno dei più brutti da trattare, tanto che il paziente stesso chiede di amputargli l’arto, che avverte come corpo estraneo, causa di sofferenza. La diagnosi è soprattutto clinica. La Radiografia del rachide cervicale dimostra eventuali lesioni ossee. La RM cervicale va sempre eseguita per ricercare il segno di avulsione radicolare più caratteristico, cioè il meningocele. La TC e la mielografia completano il quadro. L’elettromiografia dimostra le denervazione del segmento esaminato senza segni di ripresa nel tempo. La terapia è complessa ed ha varie sfaccettature: Nell’immediato bisogna ricercare e curare possibili segni di instabilità cervicale, procedendo eventualmente ad interventi di stabilizzazione. L’evacuazione di eventuali ematomi ed il trattamento di eventuali lesioni toraciche associate, specie claveari.

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Paraplegia dolorosa

La Paraplegia dolorosa consegue ad un danno midollare quasi sempre di origine traumatica. Si tratta per lo più di fratture del tratto toraco-lombare per incidenti stradali, talora per atti criminali. Il paziente ha perso in tutto o in parte l’uso delle gambe ed è costretto sulla sedia a rotelle, sempre o per gran parte del tempo. Talora il danno interessa un arto più dell’altro. Quasi sempre le funzioni sfinteriche, ossia minzione, erezione e defecazione sono alterate o gravemente compromesse. Molti pazienti soffrono di dolore a livello del trauma originario, ma questo in genere non è molto intenso e non è diverso da quello sperimentato da pazienti con trauma vertebrale non complicato da lesioni midollari. Questo tipo di dolore compare immediatamente dopo il trauma e per fortuna recede nel giro di qualche settimana o in seguito alle procedure di stabilizzazione vertebrale (barre e viti vertebrali o altro apparato). Il dolore più brutto è direttamente conseguente al danno midollare. Questo dolore riguarda principalmente gli arti inferiori, con sensazione di fuoco, scosse elettriche, chiodo, bruciore, crampo, a parossismi talora con percezione di posture anomale o contrazioni del piede dell’arto interessato. Il dolore può interessare una parte “assente” perché amputata. Si parla allora di

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Torcicollo o Distonia Cervicale

Raro, ma devastante Il torcicollo si presenta con una deviazione della testa, prevalentemente da un lato, destra o sinistra, ma spesso la distorsione posturale è più complessa così come si vede nelle immagini. L’impatto emozionale e sociale è devastante e non meraviglia che molti di questi pazienti in un  passato per fortuna lontano, fossero considerati semplicemente “pazzi”.E’ causato da una contrazione anomala dei muscoli del collo, soprattutto lo sterno cleido-mastoideo (SCM), che interviene in quasi tutti i movimenti della testa. Questo muscolo si riconosce nella parte anteriore del collo, convergendo da destra e da sinistra verso lo sterno (vedi figura a colori, in verde lo SCM di sinistra). In questa malattia, esso appare teso come una corda, prevalentemente da un lato. Ma non è il solo muscolo coinvolto, altri muscoli, più profondi e meno appariscenti sul piano cutaneo contribuiscono al mantenimento della postura anomala. I muscoli interessati Il torcicollo è soprattutto un disordine del movimento della testa. I muscoli coinvolti sono in uno stato di contrazione continua, e non riescono a rilassarsi, neanche quando dovrebbero, con alterazione del movimento, oltre che della postura. Col tempo le alterazioni posturali interessano tutto il corpo, con deformità della colonna vertebrale. L’ammalato è costretto

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Epilessia (crisi comiziali)

L’epilessia è un sintomo di un’alterazione elettrica cerebrale. Può essere essenziale, ossia presente dall’infanzia o talora addirittura dalla nascita. Deve però allertare e destare qualche sospetto quando compare in età adulta.

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La DREZ e la Paraplegia Dolorosa di Willem

La sua storia ha dell’incredibile, come riportato a suo tempo sul sito della ABC e sul sito della ARRL e della traveller world. Nel marzo 2000 Willem, un ragazzo di 13 anni, e la sua famiglia erano stati assaliti dai pirati al largo dell’Honduras. Durante l’attacco egli era stato colpito da un colpo di mitraglia alla colonna vertebrale ed al rene, salvandosi miracolosamente, ma con una paraplegia residua, ossia l’impossibilità a muovere le gambe. Il giorno successivo venne trasportato negli USA e subì un lungo intervento per salvargli la vita e nella disperata speranza di fargli recuperare la motilità degli arti inferiori. Willem riuscì a sopravvivere, ma da allora è paraplegico e ha sviluppato quasi subito un dolore intrattabile che parte dal tronco, e va giù per gli arti inferiori. Questa zona è indicata in rosso nella Figura n° 3 Ildolore è sempre presente con parossismi, specie quando la zona “trigger” (grilletto) è irritata anche da stimoli banali, quali il contatto con i vestiti. L’odissea del malato Ha provato varie terapie mediche. Al momento del ricovero assumeva Neurontin, Laroxyl Rivotril e Lioresal ad altissime dosi. In Olanda, dove vive con la Famiglia,gli specialisti Neurologi e Neurochirurghi consultati ritenevano che non

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DREZ per il dolore cronico intrattabile

Il dolore normalmente esprime una condizione di sofferenza temporanea dell’organismo e rappresenta perciò un segnale di allarme. In alcune condizioni però il sistema si “imballa” ossia continua ad esserci un segnale algogeno, anche dopo la guarigione del danno che ha prodotto lo stimolo. Per esempio nelle avulsioni del plesso brachiale (i.e. denervazione e paralisi del braccio per strappamento delle radici nervose) può succedere, che il braccio continui a far male, anche a distanza di mesi, quando i tessuti si sono “quietati” ed il braccio è altrimenti insensibile. Analogamente nei paraplegici. La DREZ serve quindi nelle condizioni di dolore “centrale”, in cui il sistema si è “imballato” e genera dolore, senza che ve ne sia motivo. Nel midollo spinale, (corna posteriori) si sviluppa un’attività elettrica anomala di tipo epilettiforme, che inonda il cervello con segnali algogeni (i.e. dolorosi). Questo tipo di dolore, cronico, viene detto “centrale” o “da deafferentazione”. Appare quindi logico distruggere questa zona del midollo spinale, ed è quello che normalmente si fa con questo intervento, ossia Dorsal Root Entry Zone Lesion. DREZ: cos’è ed applicazioni pratiche La DREZ è stata inventata negli USA dal professor Nashold alla Duke University ed è ormai entrata nell’armamentario neurochirurgico del trattamento del

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