Detto anche neurinoma vertebrale o vertebro-midollare
Esso si presenta con dolore radicolare, più intenso durante la notte, spesso “a cintura” sul torace o addome. Le manifestazioni cliniche tendono in genere ad essere lente e progressive. È caratteristica l’ irradiazione dei sintomi verso una parte del corpo (verso un arto o a cintura, solo da un lato). Si tratta soprattutto di dolore, specie del tipo a “scosse elettriche” e talora alterazione della sensibilità. Solo raramente i neurinomi producono disturbi motori.
Caratteristiche del tumore
Il neurinoma si sviluppa da una radice nervosa, per lo più posteriore, a cui la capsula rimane tenacemente aderente. L’8% interessa il tratto cervicale, l’80% il tratto dorsale. Una quota di questi tumori, il 10%, principalmente a livello cervicale, si estende oltre il forame di coniugazione, ossia oltre la parte ossea vertebrale. In senso cranio caudale, la probabilità di estensione extradurale cala ed al contrario aumentano le probabilità di uno sviluppo puramente intradurale. La spiegazione sta nel fatto che il decorso intradurale delle radici aumenta verso il cono midollare.
La resezione deve essere completa, in blocco, con la radice di impianto. Un miglioramento neurologico post-operatorio si osserva nell’80% dei pazienti. Una rimozione incompleta può essere giustificata da una stretta aderenza al midollo spinale per fatti infiammatori, emorragici o una localizzazione sub-piale. I tumori ad estensione extradurale, possono aderire a strutture circostanti, quali ad esempio la vertebrale. Nel raro caso di impianto su radici anteriori, i filamenti radicolari in contiguità con la capsula vanno sezionati se si vuole evitare la recidiva. Il deficit motorio che ne risulta, per localizzazioni cervicali o lombari, è in genere meno grave di quello che ci si aspetterebbe. Nel caso di tumori ad estensione intraforaminale, di grosse dimensioni, è opportuno procedere prima ad uno svuotamento intracapsulare, e poi, quando si controllano i limiti della neoplasia, si rimuove la capsula con la radice di impianto. E’ raro osservare dolore da deafferentazione.
La rimozione deve essere completa, ed includere la parte della radice nervosa da cui origina. Il midollo non va retratto nè in alcun modo danneggiato, specie a livello toracico. Si può optare per un approccio costo-trasversario (ossia senza passare attraverso il torace) quando si debbano rimuovere tumori in posizione antero-laterale. Residui o recidive tumorali potranno essere irradiati, o meglio, seguiti con controlli TC o RM nel tempo, ed irradiati quando aumentino di volume. Il recupero è migliore per coloro che preoperatoriamente avevano i deficit più lievi.
Talora il miglioramento della deambulazione e dei deficit sfinterici è immediato. Le complicazioni sono rare, e tra queste la fistola liquorale.
Risultati
I risultati sono in genere eccellenti con guarigione della malattia, e cioè asportazione del tumore, nella quasi totalità dei casi. Anche da un punto di vista neurologico, l’eventualità di deficit residui è molto bassa ed in genere non invalidante. In altre parole il paziente ritrova la sua forma usuale nella quasi totalità dei casi. L’incidenza di complicanze è bassa, ed a parte possibili deficit radicolari o un danno midollare, deve considerare possibili infezioni, ematomi, o fistole liquorali.