Neurochirurgo

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Dr. Caputi

Le fibre componenti del nervo trigemino

Il nervo trigemino è costituito da fibre sensitive che innervano tutto il viso, nella sua parte inferiore o mandibolare (V3 – terza branca), media o mascellare (V2- seconda branca) e superiore o oftalmica (V1 – prima branca).

Una quota minore di fibre è motoria e serve per il movimento della mandibola nella masticazione. Innerva il muscolo massetere ed è detta quota mandibolare. Non ha a che fare con la mimica o i movimenti espressivi del viso.

 

L’origine dal ganglio di Gasser dei tre rami del trigemino.

I tre rami del trigemino distribuiti sul volto.

La maggior parte delle fibre nervose costitutive del trigemino è “sensitiva”. Rende il viso “sensibile” ai diversi stimoli: tattili, pressori, termici e dolorifici. Spesso sfugge che la sensibilità delle fibre trigeminali ci permette di conoscere la posizione della mandibola (sappiamo se abbiamo la bocca aperta o chiusa anche senza guardarci allo specchio) e la sensibiltà dei denti.

Per queste diverse forme di sensibilità le fibre del trigemino sono di vario spessore. Quelle più grandi e mieliniche sono per le varie forme di sensibilità facciale, quelle più piccole e scarsamente mielinizzate sono per il dolore ed il senso di caldo e freddo. Sono quelle direttamente interessate dal dolore trigeminale.

Tutte convergono nel ganglio di Gasser e di lì, raccolte nella radice trigeminale, si dirigono verso il tronco cerebrale. Le varie tecniche chirurgiche percutanee puntano al Ganglio di Gasser. Qui si raccolgono le fibre termiche e dolorifiche (termo-dolorifiche) assieme a tutte le altre fibre.

Le fibre di calibro più piccolo sono facilmente alterabili dalle procedure percutanee. Le altre fibre della sensibilità facciale, non connesse con il dolore, “resistono” al trattamento chirurgico percutaneo.

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