
Il forame di coniugazione è il passaggio attraverso il quale la radice nervosa fuoriesce dal canale vertebrale. Le aperture laterali del canale vertebrale, tra due vertebre contigue, costituiscono il canale di coniugazione. La figura illustra le radici lombari che impegnano il canale di coniugazione (in giallo – è indicata la radice di L2). Esse si staccano dal midollo spinale e fuoriescono nello spazio osseo delimitato da due vertebre contigue e dal disco corrispondente, appunto il canale di coniugazione. Esso è una struttura critica nel processo di usura e di senescenza delle strutture vertebrali. Infatti le vertebre tendono a deformarsi per alterazioni artrosiche ed il disco a disidratarsi, così che i margini del forame si restringono e strozzano al radice nervosa, come illustra la figura qui di seguito. La radice, in un canale di coniugazione troppo stretto, ossia in conflitto meccanico con le strutture circostanti, si infiamma e causa dolore.
Forame di coniugazione ristretto tra due vertebre lombari che strozza la radice nervosa
I rimedi
Servono a ridurre il conflitto meccanico, aprendo il forame di coniugazione e riducendo la mobilità relativa tra le vertebre, in modo che la radice nervosa non venga “irritata”. ci sono varie possibilità:
- Uso di uno spaziatore interspinoso, particolarmente indicato in pazienti anziani. Funziona anche nelle persone più giovani in caso di disco nero con mal di schiena. Viene impiantato anche in anestesia locale e l’intervento dura circa 30 minuti.
- Spaziatore interspinoso e foraminotomia insieme. Serve per ridurre la motilità relativa delle vertebre che delimitano il forame di coniugazione. Allo stesso tempo rimuove l’osso in eccesso prodottosi per lo stress meccanico sulle strutture interessate e per l’artrosi.
- Stabilizzazione percutanea. Vengono impiantate delle viti peduncolari che allontanano tra di loro le vertebre e le stabilizzano. sono particolarmente indicate quando il disco risulta molto alterato e disidratato con avvicinamento eccessivo dei corpi vertebrali. Anche questo tipo di intervento è poco invasivo e viene effettuato attraverso fori paralleli e simmetrici sulla cute ed attraverso i muscoli, tra le fibre muscolari, scostate, ma non interrotte. Idealmente interessa 2-3 vertebre, con 4-6 viti.
- Interventi più complessi, in cui si associano spaziatori intersomatici con fissazione a 360° e stabilizzazioni che coinvolgono più di 3 corpi vertebrali
Parla una paziente
Paziente operata
Immagini “dall’interno” catturate con la TAC.

Il risultato dell’intervento mininvasivo, ottenuto allargando il canale vertebrale ed inserendo una protesi. In verde la parte “allargata”